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Archive for febbraio 2008

Ora zero

Abbiamo completato la terza serie di Star Trek Enterprise guardando l’episodio “Ora Zero”. Dopo il mio commento negativo sulla terza serie, devo dire che ho avuto modo di ricredermi: non sono mancati spunti di ottimismo anche nella terza stagione, sebbene alcuni comportamenti spregiudicati del capitano Archer avrei preferito che fossero in qualche modo “corretti” (la sua giustificazione: “non ho altra scelta”, quando preleva la bobina di curvatura dalla nave in difficolta` incontrata nella distesa, per esempio). Ma gli Xindi sono molto migliori di quello che ci si poteva aspettare: perfino gli Insettoidi dimostrano onesta` intellettuale. Nella terza serie si gettano le basi per una collaborazione futura con gli Xindi. Peccato che gli sceneggiatori non ci abbiano permesso di “godere” della vittoria del bene sul male: dopo tutto lo stress che puntata per puntata ci hanno fatto accumulare, avrei di gran lunga preferito che la terza stagione si concludesse con un bel brindisi tra membri della flotta astrale e Xindi. Invece, ci hanno proiettato nella quarta serie, senza darci neanche il tempo di tirare il fiato. E, a giudicare dai presupposti, temo che anche la quarta stagione, come la terza,  sia molto lontana dalle missioni di pura esplorazione dello spazio che avevano dato vita alle prime due stagioni.

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Perle scolastiche

Sabato, lezione di religione, dettato.

“Ad ogni bambino che nasce Dio gli mette accanto tante persone che lo amano e si prendono cura di lui. Elencarle.”

Dopo i soliti mamma-papa`-nonni, mia figlia ha scritto:

“ZII E GUGINETTI”.

Quando a casa ci mostra il quaderno la invitiamo a leggere cio` che ha scritto, e allora capisce subito di aver  sbagliato. Prende gomma e matita e corregge:

“ZII E QUGINETTI”

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Perle del week-end

Per Natale mi hanno regalato dei dvd con classici del cinema americano. Ieri mia figlia:

“Mamma, quando ci guardiamo “Vai via col vento”?”

Sabato siamo andate a una festa di compleanno in un centro con giochi gonfiabili che ha aperto da poco e si chiama “Bim bum bam”. L’affitto costa decisamente meno dei locali simili che ci sono in citta`. Ne parlavamo a cena e commentavo con mio marito:

“Probabilmente mantengono il prezzo basso perche` sono all’inizio, ma appena si saranno fatti un nome, si adegueranno agli altri centri”.

“Mamma, perche` devono farsi un altro nome, ‘Bim-bum-bam’ non va bene?”

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Elezioni a confronto

Mentre le vicende politiche nostrane mi lasciano sempre piu` indifferente, nella triste consapevolezza che, comunque vada, dubito che dopo le prossime elezioni assisteremo a cambiamenti in positivo nelle nostre vite, come evitare il confronto con la campagna elettorale americana.

Dichiararsi ammiratrice ante-litteram di Barack Obama, nella migliore delle ipotesi non verra` creduto.  Eppure, tutto risale allo scorso anno, e alla curiosita` che ha suscitato in me un libro sullo scaffale di Barnes&Nobles: “The Audacity of Hope: Thoughts on Reclaiming the American Dream”. 

Lo stile e` molto accattivante, ma non avrei mai creduto che Obama arrivasse cosi` vicino ad essere il candidato democratico alla presidenza.  Capisco l’entusiasmo che i suoi sostenitori stanno vivendo.  C’e’ persino un  blog in italiano dedicato a  sostenere Obama.

Stimo molto la capacita` politica di Hillary Clinton, e pur facendo il tifo per Obama,   francamente vedrei bene anche l’idea di avere per la prima volta una donna  alla presidenza degli Stati Uniti. Comunque vada, se vinceranno i democratici, gli Stati Uniti dimostreranno ancora una volta di essere aperti alla svolta e al cambiamento.

Il confronto con i fatti di casa nostra purtroppo e`  deprimente:  noi non riusciamo ad essere innovativi neanche nella scelta di un sindaco.

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La mia prima pagella

E` stata una grande emozione! Abbiamo solo potuto prendere visione, e firmare, ed io ero cosi` emozionata che non ricordo niente di quello che c’era scritto sulla scheda. Ricordo solo che erano tutte cose belle e molto positive. Non che non me l’aspettassi, ma sentirselo dire fa tutto un altro effetto. Bello.

Ho avuto la tentazione di tirar fuori il mio tecnologico telefonico tuttofare e chiedere il permesso di scattare una foto, ma alla fine mi sono vergognata troppo ed ho desistito.

W le pagelle!

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Ci sono riuscita!

Due anni fa ho perso il mio telefono cellulare, in maniera molto stupida. Da allora sono andata avanti riciclando vecchi cellulari ormai dismessi da vari membri della famiglia. Si trattava di veri e propri modelli di antiquariato (un giorno un collega mi ha chiesto perche` mi stessi portando dietro un telecomando…). Finalmente, sabato scorso sono riuscita a comprarne uno nuovo. C’e’ voluta una buona dose di autocontrollo, poiche` il solo avvicinarmi a una esposizione di cellulari mi causava l’ansia.

Infatti, poiche` ho bisogno di un telefono a tre bande, sembra che questo indirizzi automaticamente la possibilita` di scelta verso oggetti che hanno anche molte altre funzioni.

Io davvero non capisco. Immaginate di voler omprare una buona macchina fotografica digitale, o un lettore MP3: chiedereste mai una fotocamera (on un MP3) col quale poter telefonare?

E allora perche` mai si assume che con un telefono uno debba anche far foto e ascoltare musica? Io volevo un telefono, un oggetto per TE-LE-FO-NA-RE, anche quando sono negli Stati Uniti. Le commesse mi guardavano con aria di commiserazione: “Sa, lei chiede un tri-band, quindi esce al di fuori dei modelli base, che sono dual-band”.

Alla fine ho ceduto: il mio nuovo telefono ha addirittura quattro bande, oltre che foto fa brevi filmati, e oltre agli MP3 mi permette di ascoltare la radio…. della serie: non facciamoci mancare niente.

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Politica e scienza

Mi trovavo ad un workshop, la settimana scorsa, quando ho ricevuto la notizia che la nomina di Luciano Maiani a presidente del CNR era stata finalmente approvata.

In genere evito di leggere i resoconti dei lavori parlamentari, ritengo di avere cose piu` interessanti con cui occupare le mie giornate. Questa volta ho ceduto alla curiosita`, e confesso che ne e` valsa la pena.

Il primo intervento sulla vicenda e` dell’on. Gabriella Carlucci (e gia` questo ha suscitato la mia meraviglia! Se l’on. Carlucci si interessa di ricerca scientifica, ritengo che abbia le competenze per farlo, e` sempre bello imparare qualcosa di nuovo!).

Ma veniamo al resoconto dell’intervento dell’on. Carlucci:

“Gabriella CARLUCCI (FI) rileva che uno dei criteri che dovrebbe stabilire l’idoneità delle persone candidate a ricoprire incarichi scientifici è quello del numero delle pubblicazioni effettuate negli ultimi anni. Rileva a tale proposito che dal sito Google scholar risulta che il professor Maiani non ha avuto pubblicazioni dal 1994, il che, per un candidato chiamato a ricoprire la carica di presidente del CNR, non appare certo una nota di merito. Sottolinea, inoltre, che tale inidoneità deriva anche dal fatto che il professor Maiani è stato artefice di due gestioni assolutamente fallimentari, rispettivamente presso l’Istituto nazionale di fisica nucleare ed il CERN, gestioni che hanno addirittura dato luogo alla mancata riconferma negli incarichi che ricopriva. Considera d’altro canto che sia una circostanza assolutamente anomala il fatto che il comitato che ha designato il professor Maiani sia stato presieduto dal professor Parisi, che gli risulta essere insieme al Ministro Mussi il fondatore della Sinistra democratica, nonché amico del professor Maiani. ”

Procediamo con ordine: quale versione di Google scholar avra` utilizzato l’on. Carlucci per la sua ricerca? Io ho provato da qui, semplicemente inserendo il cognome e un intervallo temporale (successivo al 1994, incuriosita dalla affermazione della suddetta), e ho ottenuto subito la (lunga) lista di pubblicazioni del Prof. Maiani, successiva al 1994.

Per quanto riguarda la direzione da parte di Maiani dell’INFN e del CERN, il successo o meno della sua gestione non si puo` certo valutare dalla durata temporale degli incarichi ricoperti, visto che chiunque puo` verificare che quasi tutti i direttori, precedenti o successivi a Maiani, hanno ricoperto l’incarico all’incirca per lo stesso periodo di tempo.

Infine, se l’on. Carlucci, prima della sua esternazione, avesse chiesto a un qualunque fisico di fiducia un parere neutro sul prof. Parisi, potrei giurare che a nessuno come prima cosa sarebbe venuta in mente la fondazione di Sinistra democratica (vicenda che per esempio io ignoravo). Piuttosto, l’on. Carlucci si sarebbe sentita rispondere che si tratta di uno dei piu` geniali fisici italiani viventi, che puo` vantare una produzione scientifica molto vasta che spazia dalla fisica delle particelle elementari alla meccanica statistica e che ha ottenuto riconoscimenti internazionali di grande prestigio.

La comunita` scientifica internazionale stima il prof. Maiani. Credo che dobbiamo essere contenti della sua nomina.

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I sapori “cosi`-cosi`”

Ieri sera a cena stavo raccontando alla famiglia dell’interessante articolo di Dario Bressanini sul glutammato. Volendo introdurre il “sapore umami”, ho cominciato con l’elencare i quattro sapori fondamentali a noi piu` familiari: dolce, salato, amaro e aspro. Solo che in quel momento “aspro” non mi veniva in mente. Mentre arrancavo alla ricerca del quarto sapore fondamentale, mi e` venuta in aiuto mia figlia:

mamma: “I quattro sapori fondamentali sono ‘dolce, salato, amaro’ e….. non riesco a ricordare il quarto….”

S. : “Cosi`-cosi`!”

mamma: 😯 “In che senso S., cosi` e cosi`?”

S.: “Ma certo mamma: ci sono le cose dolci, quelle salate o amare e quelle cosi`-cosi`!”

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Maruzza Musumeci

Nella strada che porta da Noto al Lido di Noto, c’e’ un tratto di costa dove la terra sembra sporgersi sul mare. In realta` l’effetto e` dovuto al fatto che in quel punto la costa, altrimenti bassa e sabbiosa, si alza in una scogliera bianca, scavata dal mare, una specie di spianata alta una decina di metri, ma piatta. Sulla spianata, trovate la tipica vegetazione agricola di quelle zone: ulivi, mandorli, in estate stoppie di grano e muretti a secco a dividere le varie strisce di terra. La mia descrizione si riferisce a 20 anni fa, oggi purtroppo ci sono anche un paio di alberghi e qualche residence, ma c’e’ ancora un punto in cui la strada si avvicina al mare, proprio sulla scogliera, e si ha l’impressione che in quel punto la terra entri dentro al mare.

Io la contrada Ninfa me la figuro cosi`.

Questo racconto di Camilleri e` una fiaba, a tratti anche inquietante. Povera stirpe di Aulissi Dimare! A tratti anche divertente, come quando la piccola Resina indicando il mare esclama in questa strana lingua incomprensibile al padre: “Thalassa!” (non so usare i font greci in wordpress….) e lui crede che dica, nel suo linguaggio infantile e particolare: “Salato assai!”.

Insomma, e` una lettura piacevole, senza troppe pretese, un “cunto”. Qualcuno ha accusato la Sellerio di aver effettuato una operazione commerciale scorretta: distribuire come romanzo una storia che e` poco piu` di un racconto.

Mi pare che l’uso del dialetto sia abbastanza pesante, piu` che in Montalbano o in altri romanzi dell’ottocento vigatese (tipo “La concessione del telefono” o “Il birraio di Preston”), quindi forse il lettore medio potrebbe trovarsi in difficolta`, mi e` comunque difficile giudicare.

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Pregiudizi culturali

“Se appartenete a quel gruppo, vasto, di persone che vedono nel glutammato una “schifezza chimica”, forse dovreste considerare l’ipotesi di avere un pregiudizio culturale.”

Ebbene si, riconosco di appartenere a questa categoria. E contestualmente riconosco di aver sbagliato.

Non e` la prima volta che, leggendo il blog di Dario Bressanini, ho avuto modo di verificare quanto tutti noi siamo vittime del pregiudizio antiscientifico. In particolare, i suoi articoli sui prodotti OGM in agricoltura sono stati per me assolutamente illuminanti.

Mai prima d’ora mi aveva colto impreparata come sul glutammato: pur essendo da sempre una profonda estimatrice della cucina orientale e cinese in particolare, da quando e` nata mia figlia ho fatto molta attenzione agli ingredienti dei cibi, preferendo sempre quelli senza glutammato, convinta che si trattasse di una sostanza (alla stregua dei polifosfati o i conservanti) se non tossica, quanto meno dagli effetti incerti sulla nostra salute.

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