Quest’anno posso dire di aver soddisfatto la mia costante voglia di sud. Dopo due settimane di vacanza nella mia amata Sicilia (che meriterebbero un post a parte: Lipari, Vulcano, Filicudi…) in questo settembre sono andata a Napoli e Bari.
Non visitavo Napoli da quelle due mitiche settimane a Castellamare di Stabia con papa`, in quarta elementare, io e lui da soli. Ah no, forse c’ero tornata in gita scolastica al ginnasio, ma di quella gita da incubo l’unica cosa che ricordo e` una terribile discoteca di Sorrento, (la mia prima, e per molti anni ultima, discoteca).
Be`, non c’e’ da meravigliarsi che Posillipo e Mergellina siano cosi` famosi nel mondo. E che dire di Nisida, un sogno da quando compravo ancora i vinili di Edoardo Bennato. Non ho avuto tempo per fare la turista, se non una lunga, bellissima, passeggiata notturna. E per le vie di Chiaia, in piazza del Plebiscito, sul lungomare, in via Caracciolo, mi sono sentita tranquilla, al sicuro anche se era mezzanotte, a passeggiare nelle strade piene di persone che si godevano quella bella serata di fine estate. Proprio come quando da ragazzina, col mio papa`, avrei fatto qualsiasi cosa e sarei andata dappertutto perche` tanto quando ero con lui non mi poteva accadere niente.
A Bari sono venuta per la prima volta, anche se in Puglia sono gia` stata molte volte. Mi colpisce sempre questo senso di ricchezza delle citta`, che uno non si aspetterebbe in una citta` del sud. Una ricchezza che non e` solo economica e non si misura solo dalla lucentezza dei negozi (che peraltro sono luminosi e belli), ma anche culturale e si potrebbe misurare col numero di teatri importanti (nel raggio di un chilometro ne ho trovati ben tre: il Piccinni, il Margherita e il famoso Petruzzelli). Mi ha colpito anche la pulizia (forse perche` tutti gli edifici sono bianchi, o perche` ormai sono rassegnata alla perenne sporcizia della mia citta`?) e l’eleganza delle persone per strada, in una giornata feriale qualsiasi e senza sembrare che dovessero partecipare ad alcuna ricorrenza speciale. Forse questa mia ultima affermazione e` dettata dalla superficialita`, visto che pensandoci bene, mi sono imbattuta in ben due matrimoni in un mercoledi` mattina.
Un punto in comune: l’estrema gentilezza delle persone, che se temono che tu possa perderti invece che limitarsi a indicarti la strada si offrono di fare un tratto di strada insieme. Una eccezionale signora sull’autobus a cui avevo chiesto che mi indicasse quando arrivavamo alla mia fermata, quando e` dovuta scendere si e` rivolta agli altri passeggeri, perche` qualcuno di loro mi aiutasse. Un anziano signore si e` offerto di darmi un biglietto dell’autobus (e non voleva che glielo pagassi!) perche` se fossi andata a comprare i biglietti avrei perso l’autobus che stava arrivando. Una signora mi ha indicato la strada per la chiesa di San Nicola con un ‘percorso sicuro’, e una suora mi ha addirittura accompagnato fino al punto da cui ‘non potevo piu` sbagliare’. Vorrei sottolineare che sono una persona normale, in genere non induco negli altri tali sitinti di protezione.
Insomma, la mia voglia di sud e` aumentata ancora.