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Archive for marzo 2009

Dopo la prima covata di gennaio, che non ha portato a niente, a fine febbraio Bianchina ha deposto altre 4 uova, le ha covate tutte, e tra il 6 e il 7 marzo si sono schiuse, facendo nascere 4 piccolissimi e teneri pulcini!

Bianchina si sta comportando da mamma modello: li imbecca tutti, anche se uno mangia decisamente piu` degli altri. Infatti ormai e` grande piu` del doppio degli altri 3! Da una settimana circa  i piccoli hanno aperto gli occhi e Bianchina non dorme piu` con loro nel nido (anche perche` non ci entrerebbe!).

E` una grande emozione guardare questi batuffoli  che solo adesso stanno mettendo le prime piume! Per il momento tendono tutti e quattro al bianco: sembrerebbe che nessuno di loro avesse ereditato il piumaggio rosso di Poldino, ma sono piuttosto bianchi come la mamma  (ma forse e` normale che sia cosi`?).

Unica nota negativa: da quando sono nati i piccoli, Poldino non canta piu! Bianchina fa i suoi gorgheggi che sembrano voler richiamare l’attenzione dei piccoli, ma il bel canto squillante e modulato di Poldino purtroppo non l’abbiamo piu` sentito. Che cosa significhera`?

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Piccola perla

Ho la bruttissima abitudine di usare parole inglesi, di cui potrei fare a meno…… Il martedi` devo uscire presto dal lavoro per portare mia figlia a danza, e quel giorno dovevo anche portare a casa la mia dolce meta`.

Mentre la sera ci mettevamo d’accordo per l’indomani, e cercavo di sottolineare che la puntualita` sarebbe stata fondamentale, mi e` ‘scappato’:

“Guarda che per arrivare in tempo dobbiamo partire alle 4 sharp!”

E mia figlia:

“Mamma, dove sono le quattro sciarpe? “

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Nella grande libreria della stazione di Roma Termini qualche mese fa sono stata attratta dallo scaffale contenente i Sellerio di Sjöwall Maj e Wahlöö Per, e soprattutto dalla nota positiva di Andrea Camilleri a riguardo.

Ho letto  “Roseanna“, il primo romanzo dove compare Martin Beck, investigatore della squadra omicidi di Stoccolma, e successivamente “Un assassino di troppo“.  Malgrado il legame tra i due romanzi, le storie sono separate temporalmente da piu` di dieci anni. Inoltre, gli autori enfatizzano aspetti molto diversi. Nel primo romanzo, il giallo ha il sopravvento: il caso viene risolto, su tempi non brevi, grazie alla tenacia e perseveranza degli investigatori che continuano, anche quando le speranze di trovare un colpevole sembrano essere svanite, ad analizzare tutti i dettagli in loro possesso per dare un nome e un volto allo sconosciuto assassino.

In “Un assassino di troppo” invece,  la storia poliziesca passa in secondo piano, ed e`  quasi un pretesto per dare agli autori la possibilita` di criticare aspramente la societa` svedese dell’epoca (primi anni settanta), fondata su un controllo diffuso da parte delle forze di polizia. L’intreccio e` sicuramente meno interessante e piu` caotico rispetto a Roseanna, ma la possibilita` di gettare uno sguardo all’ interno di quella società, cosi` lontana e diversa da noi,  che il resto d’Europa spesso ha mitizzato ma che evidentemente  presentava degli aspetti critici, rende la lettura se non avvincente comunque interessante.

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