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Archive for 18 aprile 2008

Slogan

“…. pensate a quale paese

Ci sto pensando infatti, in quale paese emigrare, in quale paese far crescere mia figlia, prima che sia troppo tardi e sia contagiata dalla malattia italica.

Continuo a pensare che l’Australia sarebbe il posto migliore, il regno della civilta` e della democrazia. Avremmo anche i punti di appoggio. Pero` e` dall’altra parte del mondo. Non riesco a staccarmi dalla mia casa per trasferirmi una ventina di chilometri piu` in la`, potrei davvero tagliare tutti i ponti per andare cosi` lontano? Il calendario “The Natural Wonders of Australia” e` qua davanti, mia cugina Sandra tutti gli anni me ne manda uno. Mi dice sempre: almeno vieni a trovarci! I racconti di mio padre sulla partenza dei suoi fratelli hanno accompagnato la mia infanzia. L’Australia e` la`, mi attrae e mi respinge al tempo stesso.

L’Europa del Nord e` troppo fredda e buia per una metereopatica come me che si nutre di sole e mare.

Resta la Germania, un buon compromesso tra la civilta` del nord e la vicinanza al Mediterraneo. Anche la` abbiamo degli appigli e probabilmente troveremmo lavoro.

Se davvero avessi il coraggio di farlo, non sarebbe tanto per me, quanto per mia figlia. Mi addolora pensare che cresca in un luogo in cui ogni orizzonte di speranza e` scomparso. In una societa` in cui sembra che la massima aspirazione sia potersi chiudere in casa per sentirsi al sicuro, e il massimo problema da risolvere eliminare i lavavetri dai semafori, specialmente poi se hanno la pelle scura.

In questo momento, vorrei solo dimettermi, rinunciare ad essere italiana, “voltare le spalle alle speranze e alle illusioni, a questa Italia incomprensibile”. A questa Italia che esalta i soldi e chi li ha, la televisione e chi in televisione appare, la morale dei soldi e dell’apparire, il furbo e la furbizia intesa in ogni sua possibile declinazione. Intendiamoci: non e` affatto, per quanto mi riguarda, una questione di destra o sinistra. La delusione e` cominciata molto prima del 13 aprile, e chi mi conosce sa che non ho mai nutrito simpatia per i maglioncini di cashmire. Il 13 aprile ha solo suggellato la catastrofe, le ha apposto un timbro, le ha dato dignita`. Ha dato dignita` all’ascesa della morale dei soldi e del guadagno facile, alla ricerca della scorciatoia, all’irrisione della giustizia e della verita`, al crollo del rispetto dell’altro. Cosi` anche da noi la paura globale ha avuto il sopravvento, la costruzione del “nemico perfetto”, da buttare in mare a calci nel sedere, ha trionfato. Adesso potremo coltivare in santa pace il nostro orticello, produrre mozzarelle avvelenate, e, perche` no, tornare a coniare le vecchie lire, mai dimenticate.

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